Newsletter 22 – Giugno 2024

Newsletter 22 • Giugno 2024
I 150 ANNI DELLA SOCIETÀ STORICA LOMBARDA
Questo è l’anno dei festeggiamenti! La nostra Società Storica Lombarda ha compiuto i suoi primi 150 anni. Non sono molte le associazioni culturali che possano vantare un tale primato, dunque ne siamo orgogliosi. I nostri soci che ne sono l’anima non hanno mai fatto mancare il loro appoggio al nostro sodalizio che ha come missione conservare e divulgare la memoria storica di Milano e della Lombardia, promuovendo anche nuovi studi e ricerche.
Per celebrare degnamente questo importante compleanno, si è dato vita ad un ricco calendario di incontri, conferenze e approfondimenti con un filo conduttore unico quello di far conoscere e divulgare lo stretto legame fra la Società Storica Lombarda e Milano. Le celebrazioni hanno avuto inizio nel novembre 2023 con un ciclo di sei incontri dal titolo Raccontare Milano: l’Ottocento sulla storia della città nel secolo che ha visto la nascita del nostro sodalizio. Illustri studiosi hanno messo in luce aspetti più o meno noti della storia di Milano nel XIX secolo con sguardi profondi e inediti. Le conferenze, che hanno avuto sede al Museo del Risorgimento, hanno registrato un grande successo di pubblico anche perché aperte a tutti i cittadini interessati. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il Museo stesso e con il Comitato di Milano dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano. Ogni incontro è stato preceduto da una visita guidata al Museo del Risorgimento, curata dalla conservatrice Ilaria Torelli. “Raccontare Milano” avrà un seguito nel prossimo autunno inverno con un nuovo ciclo dedicato al Novecento.
Il programma delle celebrazioni ha avuto il suo apice il 28 febbraio 2024 con l’atteso incontro a Palazzo Marino dal titolo 150 anni di vita, arte e cultura. Milano e la Società Storica Lombarda. Nella magnifica Sala Alessi, hanno voluto rendere omaggio al nostro sodalizio Elena Buscemi, Presidente del Consiglio Comunale di Milano, in rappresentanza delle più alte cariche cittadine e Claudia Sorlini, Vicepresidente della Fondazione Cariplo che ha riservato parole di elogio all’attività culturale svolta dal nostro sodalizio. Sono quindi intervenuti Maria Luisa Betri, Gianpiero Fumi e Roberto Mazzotta in rappresentanza di Adele Buratti, ciascuno dei quali ha indagato un aspetto inedito della storia di Milano e della Società Storica Lombarda. L’incontro si è concluso con l’intervento di Giangiacomo Schiavi, autorevole firma del Corriere della Sera che ha fatto una lucida analisi di raffronto fra la Milano della seconda metà dell’Ottocento con quella contemporanea.
Le iniziative non si sono concluse qui. Il 13 marzo 2024 ha preso avvio un ciclo di incontri dedicato ai soci e ai presidenti illustri della Società Storica Lombarda. Si è iniziato con un ricordo su Luca Beltrami (1854-1933), architetto, storico dell’arte, membro attivo del nostro sodalizio che dedicò la sua vita allo studio, alla difesa e al restauro di monumenti non solo di Milano, ma anche delle provincie lombarde. In autunno sono previste tre conferenze volte a celebrare Cesare Cantù, nostro fondatore, Francesco Novati, filologo ed erudito Presidente della Società Storica Lombarda dal 1899 al 1916 e fautore di un suo rilancio dopo un periodo di difficoltà, ed Emilio Motta, Vicesegretario della nostra associazione dal 1885 al 1899.
Il 15 maggio 2024 la Società Storica Lombarda ha promosso una giornata di studio dal titolo Archivio Storico Lombardo. Un percorso lungo 150 anni, tenutasi presso la Sala Lettura della Biblioteca Braidense. Le celebrazioni non potevano non rendere omaggio alla rivista che fin dalla sua fondazione nel 1873, ha permesso di trasmettere e divulgare gli esiti e i risultati di indagini e ricerche storiche. Il Convegno ha analizzato in modo approfondito il primo cinquantennio della rivista (1874-1923), quale specchio sul piano civile, politico, culturale della società del tempo. Gli interventi hanno tuttavia considerato anche le trasformazioni e gli apporti della rivista stessa nei decenni a seguire, con particolare attenzione alle annate più recenti.
IL NUOVO SITO DELLA SOCIETÀ STORICA LOMBARDA

Quale occasione migliore, la celebrazione dei nostri 150 anni, per guardare al futuro con entusiasmo e speranza. Noi proseguiamo sulla strada virtuosa tracciata da chi ci ha preceduto, ben consapevoli del tempo di grandi rivoluzioni in cui viviamo. Il presente e il futuro è quello di un mondo sempre più interconnesso, tecnologico, veloce. Essere on line è diventato fondamentale per qualsiasi realtà associativa che voglia farsi conoscere e raccontarsi. I tempi erano maturi dunque per modificare il nostro sito Internet che aveva già più di dieci anni. Il nuovo portale ha acquisito delle caratteristiche oggi divenute fondamentali e imprescindibili: in primo luogo è veloce, in pochi click e pochissimi secondi gli utenti possono accedere alle informazioni principali della nostra associazione senza perdersi in un labirinto di pagine. In secondo luogo, il sito è divenuto mobile friendly, cioè, è ben visibile da smartphone e ipad. In effetti ormai molti utenti usano questi supporti per navigare. In terzo luogo, i contenuti Social sono stati incorporati all’interno delle pagine del sito: in pratica i nostri post di Facebook e Instagram si possono ritrovare sul nostro portale e viceversa. Inoltre, sono state messe in evidenza alcune informazioni di rilievo: gli eventi in programma, le informazioni di servizio (orari, aperture, chiusure ecc..), i dati bancari utili per chi intende supportarci. La presentazione grafica è rimasta aderente per quanto è stato possibile a quella del vecchio sito così da segnare una certa continuità col passato.

ARCHIVIO STORICO LOMBARDO, 2023
Da alcuni anni il Giornale della Società Storica Lombarda Archivio Storico Lombardo esce corredato da una ricca sezione monografica. L’argomento scelto per l’anno 2023 non poteva essere più attuale. E noi aggiungiamo purtroppo! Infatti, esso è dedicato alla guerra nelle sue molteplici terribili sfaccettature. Come scrive Marino Viganò, curatore della sezione “Le comunità dalle più semplici alle più complesse, le autorità, dalle più aperte alle più tiranniche, mai hanno in effetti confidato solo nelle norme morali o nei dettami delle leggi, mirando a dotarsi a ogni buon conto di armati sui quali far riposare l’ordine sociale all’interno, l’ambizione o la tranquillità all’esterno”. I saggi toccano epoche molto diverse fra loro. Il primo di Paolo Grillo descrive la distruzione di Como nel 1127 ad opera dei Milanesi e la sua successiva ricostruzione da parte del Barbarossa. È questa l’occasione per considerare la situazione post-bellica degli insediamenti colpiti dalle guerre in età medioevale. In questo caso, chiese e monasteri sopravvissero alla distruzione, così come il vecchio centro urbano che continuò ad essere attrattivo, sia per i vecchi abitanti, che per alcune famiglie del contado.
Nel suo saggio Emanuele Pagano descrive invece il sorgere e il proliferare dal Nord al Sud dell’Italia a partire dal XVII secolo di formazioni militari e paramilitari, urbane e rurali, a reclutamento volontario o coattivo, che fungessero da esercito permanente a difesa dello Stato. Uno degli insegnamenti di Macchiavelli ai Principi italiani era stato proprio di dotarsi di un esercito stabile nazionale, composto da sudditi più che da mercenari, sempre pronti a cambiare bandiera ed alleanze. Lo studio di Pagano pone l’attenzione sulle due città lombarde di Mantova e Milano, dove il sorgere delle milizie ebbe modalità e tempi molto diversi. Mentre a Mantova infatti le milizie furono organizzate precocemente e s’innervarono stabilmente nella vita del Ducato, a Milano esse acquistarono soprattutto nel corso del Sei e Settecento più una funzione di polizia che di forza militare.
Nel suo articolo Giancarlo Andenna descrive come la città di Novara riuscì a sopravvivere alle battaglie, alle invasioni e alle pestilenze che investirono il suo territorio fra il 1495 e il 1535. Andenna mette in luce i sistemi di resilienza della città che nonostante la crisi demografica ed economica dovuta ai saccheggi, violenze, distruzioni, alle imposizioni fiscali, carestie non si arrese mai.
In età moderna le guerre non erano solo distruzione e sangue, ma spesso si trasformavano anche in un sottile strumento utile a rinnovare le forme di obbedienza e fiducia dei sudditi nei confronti del Sovrano. È questo l’aspetto messo in rilievo da Alessandra Dattero nel suo saggio che indaga come i conflitti ridisegnassero i legami fra il Sovrani e le comunità, anche le più piccole. Dattero ha analizzato i modi in cui l’amministrazione di Milano durante la lunga e sanguinosa Guerra dei Trent’anni, predisponeva i ricorsi per risarcire la popolazione sofferente presso il Sovrano spagnolo, il quale non poteva sottrarsi, il più delle volte, alle richieste di aiuto dei suoi sudditi.
L’annata 2023 del nostro Giornale prosegue con sei studi di grande spessore che compongono la sezione “Saggi”. I saggi di Lavinia Galli e Annalisa Zanni sono dedicati rispettivamente alla figura di Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1750-1833), uno dei più grandi collezionisti del XIX secolo, e alla nascita e alle successive trasformazioni della sua casa-museo fino ai giorni nostri.
Il bel saggio di Gianpiero Fumi ripercorre invece la fondazione e il primo sviluppo della Cassa di risparmio di Lombardia, nata a Milano nel 1823 per volere di Vienna sull’esempio di istituzioni simili create in quegli stessi anni all’estero. La Cassa fu fondata per scopi filantropici, cioè per stimolare le classi meno abbienti al risparmio mediante il deposito. Gli sportelli della Cassa di risparmio si diffusero assai rapidamente prima nelle città, poi nei più importanti centri rurali. Tuttavia, fin dagli albori furono soprattutto i ceti alti e medio alti cittadini ad avvalersi di questa nuova forma di risparmio; per questo gli intenti filantropici per cui era nata la Cassa di risparmio furono in parte disattesi.
Vogliamo poi ricordare il saggio di Marino Viganò che ci conduce all’aprile 1945, poco prima del collasso della Repubblica di Salò e del Terzo Reich. Viganò ricostruisce l’arrivo in Valtellina di una forza militare ausiliaria inviata dalla Repubblica di Vichy. L’autore ritorna su questo fatto, tutt’altro che sconosciuto alla storiografia, per meglio delineare con l’apporto di nuove fonti e documentazioni, l’intervento in apparenza fuori contesto di quella forza in Valtellina al momento del disfacimento del potere nazi-fascista.
Infine citiamo nella sezione “Note e documenti” i saggi di Maria Francesca Turchetti e Carlo Capra rispettivamente incentrati sulla corrispondenza intrattenuta dal grande illuminista Pietro Verri con il patrizio milanese Francesco IV d’Adda e con Alfonso Castigioni, membro di una delle più antiche e prestigiose famiglie milanesi, nonché cognato dello stesso Verri. Della corrispondenza del Verri è notissima quella con il fratello Alessandro a ragione considerato il più importante carteggio del Settecento. Pietro tuttavia mantenne scambi epistolari con le più grandi personalità del suo tempo, dal Firmian al Kaunitz, da Luigi Giusti al Lambertenghi.
L’annata si conclude con le sezioni dedicate alle Recensioni, al Notiziario della Svizzera Italiana e agli Atti e attività della Società Storica Lombarda ETS.
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